-->
Villa Mimosa si trova all'interno del quartiere Praça da Bandeira, nella zona nord di Rio de Janeiro-RJ. La più antica e famosa area di prostituzione dell'America latina ha più di 80 anni e al momento presenta più di 60 case di prostituzione e circa un centinaio di venditori ambulanti. Gli adolescenti sono il gruppo maggiormente vulnerabile, in particolare alle tante forme di sfruttamento, compreso quello della droga, contro cui si può lottare attraverso la cultura, l'istruzione, il tempo libero e lo sport. In Brasile negli ultimi anni si è anche ingrandito il problema dell'esclusione degli afro-discendenti dalle opportunità di buona formazione scolastica, è crescente il problema della loro marginalità dalla vita socio-economica del Paese ed evidente la loro quasi totale estraneità dalla vita sociale e culturale; nell'urgenza di porvi rimedio, riconoscendo a questa parte di popolazione più fragile la dignità che gli spetta, sviluppiamo la nostra idea progetto. Villa Mimosa rispecchia perfettamente la realtà dello stato brasiliano: è caratterizzata dalla presenza di residenti afro-discendenti e delle loro famiglie, 3500 sono le donne che quotidianamente vi si prostituiscono, provenendo da tutti i quartieri della città e da diverse zone del Paese; più di 120 mila visite al mese, 2.500 residenti, di cui 500 in età compresa tra gli 8 e i 16 anni. Dati ufficiali del censimento rivelano che tra i giovani dai 15 e i 17 anni l'81% inizia la scuola, ma solo il 49% continua gli studi; il 41% di questi ragazzi ha meno di 8 anni di studio e il 4% meno di quattro anni. Esistono all'interno della comunità svariate problematiche a cui sono esposti quotidianamente gli adolescenti e i giovani con basso livello di istruzione: traffico di droga, violenza intra-familiare, pessime situazioni abitative, carenza di igiene e problemi di salute, mancanza di prospettiva nella vita professionale e sociale. Non sono presenti nel quartiere strutture sportive dove praticare sport e realizzare attività collaterali che permettano la coesione sociale tra i giovani destinatari del progetto, a parte le strutture delle due scuole pubbliche, al momento non accessibili da alcuna forma aggregativa e associativa al di fuori delle attività scolastiche. Considerando la realtà di Villa Mimosa sottolineiamo l'importanza della formazione e dell'intrattenimento per questi giovani nella comunità e intorno ad essa, attraverso un lavoro che concorra ad una maggiore inclusione sociale.
Promuovere e democratizzare l'accesso allo sport e il tempo libero, con la formazione del carattere attraverso il lavoro con gruppi di bambini, adolescenti e giovani in situazione di rischio sociale, al fine di garantire il diritto costituzionale ai sensi dell'articolo 217 della Costituzione federale del 1989.
Promuovere l'inclusione sociale, la salute, la salvaguardia dei valori morali, lo sviluppo delle radici e del patrimonio culturale, la consapevolezza di principi socio-educativi (co-educazione, cooperazione, responsabilizzazione, piena partecipazione), la valorizzazione e l'acquisizione di diritti e doveri, la solidarietà, il miglioramento dello sviluppo psicomotorio, e una migliore condizione fisica.
Contribuire a ridurre le situazioni di rischio sociale, attraverso la pratica sportiva; promuovere la diffusione della conoscenza, consentendo l'accesso alla pratica e la cultura dello sport e il tempo libero; offrire qualità pratiche con gli sport in risorse umane qualificate; fornire, con lo sport e il tempo libero, il miglioramento dello sviluppo umano, dell'integrazione scolastica e sociale; garantire l'accesso alle varie discipline sportive; sviluppare abitudini sane rivolte al processo di sviluppo della cittadinanza; rafforzare la coscienza alla partecipazione incoraggiando lo studio.
Le attività comprenderanno attività orientate pedagogicamente, che promuovono gli aspetti formativi dello sport e della cittadinanza. Degno di nota è l'aspetto educativo-formativo dello sport attraverso l'attività fisica che mira a consentire ai giovani di affinare le proprie concezioni sul corpo umano e la consapevolezza del movimento, con un impatto diretto sul miglioramento della salute e della qualità della vita; tali pratiche possono favorire la consapevolezza del corpo, aiutano a rendersi conto dei propri limiti, aumentano il potenziale umano e sviluppano lo spirito di solidarietà, di cooperazione e di rispetto collettivo. Attraverso lo sport si impara a vivere con il gruppo, seguendo le regole per la buona organizzazione delle attività e della condivisione delle decisioni e delle emozioni, al fine di trovare soluzioni comuni ai problemi, riconoscendo i propri limiti.
L'attività fisica dovrà includere almeno tre sport, scegliendo tra calcio, calcetto, pallavolo, ping pong, basket e discipline orientali, con frequenza minima e carico di lavoro di tre volte alla settimana per una durata complessiva di 6 ore settimanali.
In parallelo con l'attività fisica vi è la necessità di imparare, stabilendo un rapporto diretto e personale con l'acquisizione di conoscenze. La pratica educativa si fonda sul rispetto per la conoscenza che ogni giovane deve avere, considerando l'agente attivo e trasformatore della realtà, oggetto del processo di insegnamento-apprendimento.
L'apprendimento sociale consente l'espansione della conoscenza critica della realtà, garantendo l'accesso alla conoscenza prodotta, l'impegno politico, l'esercizio di una piena cittadinanza nel processo educativo.